Storia di Joyfit Club ai tempi del Coronavirus


C’era una volta un Club frequentato da tante persone sempre felici di incontrarsi per fare esercizio fisico tutte insieme.
Ma, tutto d’un tratto, un bel (brutto?) giorno fu chiuso per un bene più grande.
Così la vita di chi ci andava spesso e di chi la guidava diventò un filino più complicata.

Ai tempi del Coronavirus, tutto ciò che prima era naturale diventava imprudente: 

  • stare vicini per sentire l’energia che l’altro sprigionava mentre era in movimento
  • darsi una pacca sulle spalle per incoraggiarsi o un semplice abbraccio per salutarsi
  • ridere, scherzare e muoversi a meno di un metro di distanza

Per i governatori  di questo piccolo villaggio gli ostacoli furono persino maggiori:
1.      come assumersi la responsabilità delle difficoltà per superarle?
2.      come mantenere la normalità delle attività e delle relazioni con e tra le persone?
3.      come conservare la fiducia e la speranza in tempi così incerti?

Ad una ad una le soluzioni arrivarono, non grazie ad una bacchetta magica ma par la creatività e il talento di tutti gli intendenti.
La prima difficoltà fu risolta con l’ascolto delle paure altrui. Chi temeva di non poter godere del piacere di frequentare il Club per quel periodo di chiusura forzata seppe subito che non avrebbe perso niente: il suo diritto sarebbe ripartito il giorno in cui sarebbe stato possibile riaprire le porte della palestra. 

Un luogo virtuale fu poi il teatro della soluzione alla seconda difficoltà: un luogo solo temporaneo - in attesa di ritrovare quello reale - in cui poter ospitare i ‘contatti’ quotidiani dei Joyfittiani. La tecnologia venne in loro soccorso e Youtube divenne un veloce destriero che portò gli allenamenti da una casa all’altra.

Infine  le conversazioni quotidiane che cadenzavano la vita del Club continuarono grazie alla tecnologia che si rivelò a sorpresa un valido aiutante: Facebook con i suoi gruppi permise trasmettere per iscritto gli stessi messaggi di incoraggiamento, di serenità e di benessere che prima passavano attraverso la voce.

Fu così che i Joyfittiani superarono i tempi del Coronavirus e ritornarono nel Club felici e in movimento.


Questa favola è una parte della nostra newsletter del 2 Aprile 2020.
Ti piace? Puoi iscriverti anche tu a Pillole di Joy-A cliccando qui.

Commenti