Cara Pigrizia ti scrivo, così mi distraggo un po’…


…e siccome sei molto vicina, più forte ti scriverò!


Era da un po’ che non ci si incontrava.
E io – ingenua – pensavo che fossimo giunte ad un tacito accordo. Ognuno rimane al suo posto: tu sul divano sul quale stai proprio comoda, e io nella mia vita fatta di tante cose molto più divertenti di te.

E invece no, cara la mia Pigrizia: mi sbagliavo, perché sei di nuovo qui.

Come quegli amori tormentati che ci fanno star male: pensiamo di averli dimenticati, superati e addirittura sostituiti, salvo poi a tornare indietro ai primi segnali di un possibile ritorno di fiamma. E credimi, c’è poca differenza fra te e l’amore sbagliato: entrambi (ri)tornate solo per buttare un amo e vedere se abbocchiamo, ma dietro a tutto questo non c’è una reale possibilità di felicità.

La vera differenza fra te e l’amore sbagliato però sta qua: quel sentimento, quando torna, per un attimo ci fa sognare, battere il cuore  e sentire vivi in una marea di emozioni belle che solo l’amore (giusto o mancato che sia) sa farci provare.

Tu, invece, no. Perché torni e subito ci fai star male. Non ci lasci nemmeno l’illusione della felicità, anzi. Ci togli le forze, ci fai sentire fiacchi, ci rubi ogni entusiasmo, rallenti i nostri movimenti, e in tutto questo di bello non c’è niente. Certo, sarai meno ambigua delle illusioni degli amori sbagliati, ma di certo non sei più attraente. Anzi.

Cara Pigrizia, parliamone.


Questa volta, io non ci sto!! Ti ignoro, ti combatto, ti metto da parte per fare spazio a cose decisamente più piacevoli e interessanti di te.

Sai che c’è, mia cara Pigrizia? Che a questo giro io ti abbandono sul divano. Ti farà compagnia la tua cara amica Solitudine.
Tante buone cose e un abbraccione.


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