Non si può piacere a tutti. Siamo sicuri che molti non possono
vederci neanche col binocolo, soprattutto tutti quelli che quando sentono
parlare di gioia storcono il naso e strabuzzano gli occhi! Chi pensa che l’idea
di parlare di benessere sia un po’ una scemata, che nei sogni, beh si, ci crede
ma insomma siamo adulti che cavolo state facendo, ecco, di sicuro ci trova probabilmente un po’ falsi (nella peggiore
delle ipotesi), o un po’ sciocchi, o un po’ naïf.
Diverse persone non sopportano Io-penso-positivo e La-vie-en-rose
perché sono due modi di vedere la vita che proprio non gli appartengono e che
li irritano tantissimo. Certuni soffrono addirittura di orticaria quando
sentono affermare che la vita è bella, sto benissimo, tuttoapposto, sono felice
come una Pasqua, eccetera eccetera….
Anche noi sappiamo che la vita non è cosi. É imperfetta e
faticosa. É fatta anche dalla nuvola di Fantozzi, dai brufoli giganti al primo
appuntamento, dal ciclo il giorno della partenza per le ferie, dalle figuracce
davanti alle persone a cui teniamo di più, eccetera eccetera. Ci sono capitate
tutte queste cose (e anche altre…), ma ognuno di noi fa quel che può e desidera.
Noi preferiamo vedere il bicchiere mezzo pieno. E non per
spargere confetti e petali di rosa, per mostrare la nostra versione cheerleader
coi ponpon, per raccontare di arcobaleni e unicorni. E non per nascondere il
viso arrossato dallo sforzo, gli occhi spenti dalla fatica, le orecchie fumanti
dalla rabbia o il naso gonfio dal pianto.
Ma per impiegare le stesse energie in qualcosa di positivo, di
costruttivo e di utile.
Per contribuire a creare uno spazio in cui tutti possano rivolgere
la loro vitalità verso nuove opportunità.
Perché per dirla con Gil Stern “Sia ottimisti che pessimisti
contribuiscono alla nostra società. L’ottimista inventa l’aereo e il pessimista
il paracadute”.
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