Basta con la Sindrome da Tapirulan: fai il tempo in quattro


Mille cose da concludere e la sensazione di non poterti fermare mai: questa è la giornata tipo di tutti noi.

E così i nervi a fior di pelle ad ogni minimo imprevisto, il cuore che batte all’impazzata per arrivare in tempo, il crampo allo stomaco quando non ne puoi più, i muscoli che tremano se qualcosa o qualcuno ti irrita, ti fanno compagnia più spesso dei tuoi più cari amici.

Le richieste piovono da tutte le parti e tu sei lì che guardi la notte e il giorno, le settimane, le cose scivolare via.
Corri, corri, ma sei sempre allo stesso posto e hai la sensazione di non aver fatto praticamente niente..

E’ la Sindrome da Tapirulan.
Il relax di un sabato e domenica trascorsi serenamente con la famiglia oppure a fare quel che preferisci svanisce già il lunedì mattina.

Vuoi davvero correre così per tutta la vita? Vuoi davvero soffrire della Sindrome da Tapirulan?

Non credo!

Riserva quest'attività esclusivamente ai tuoi allenamenti mentre la tua mente, sgombra, si concede una pausa.
Per il resto rallenta!
Fermati, respira e trova il tuo ritmo!
Urgente non è sempre importante...

Ce lo ha spiegato con chiarezza il generale Ike Eisenhower: “La cosa importante è raramente urgente e la cosa urgente è raramente importante”.

Urgente è sbrigare quella faccenda che hai trascurato da tempo, è quel che gli altri si aspettano che tu faccia perché lo hai sempre fatto.

Importante è tutto ciò che nel medio o lungo periodo migliora la tua vita.

Eisenhower fa il tempo in quattro: nella sua matrice di gestione del tempo sono previsti 4 quadranti in cui distribuire le azioni che devi fare per scegliere le priorità.
Il primo è il quadrante della ‘crisi’, in cui inserire ciò che è urgente e importante; riunisce tutto ciò che deve essere fatto proprio da noi e al più presto. Non dovrebbe però occupare la maggior parte della giornata.

Il secondo quadrante della ‘qualità’ è di certo il più fruttuoso: accoglie tutto ciò che non è urgente ma che noi consideriamo importante perché collegato ai nostri valori, desideri, aspirazioni, a tutto ciò che proviene dall’interno. Guai a trascurare questo quadrante! Le ripercussioni sul nostro benessere psicofisico si farebbe sentire immediatamente.

Il terzo quadrante è quello che svela le ‘trappole’: deve contenere tutto quello che, anche se è urgente e sembra importante, in realtà non lo è e potrebbe anche farlo qualcun altro; si tratta di attività che piovono dall’esterno e che interessano soprattutto agli altri. Attenzione! E’ un quadrante mangia tempo.

Il quarto e ultimo quadrante raccoglie tutte quelle occupazione che diventano uno ‘spreco’. Qualche esempio? Attività banali che sarebbe meglio evitare di ripetere spesso come giocare a campo minato sul pc, oppure attività che assorbono troppo la nostra attenzione e ci stancano come navigare tra mille profili Facebook. Ogni tanto sarebbe utile fermarsi a considerare se queste attività ci fanno davvero piacere o se è meglio avere il coraggio di riconoscere che non vale la pena di occuparsene.

Prenditi il tempo di scegliere le tue priorità e scendi dal Tapirulan della frenesia quotidiana e dell’ansia del perfezionismo.

Se riuscirai a distribuire con consapevolezza le attività delle tue giornate nei quattro quadranti, potrai sconfiggere la Sindrome da Tapirulan e non sarai più tu a doverti fare in quattro per accontentare tutti e tutto.

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